31 gennaio 2008

IL CORAGGIO

Ma che cosa è il coraggio , chiede Socrate ?
Lachete dice che è il non fuggire di fronte ai nemici .
Socrate gli fa notare che è una definizione troppo generica , e per di più si può anche fuggire dai nemici combattendoli in fuga .
Socrate gli dice che se uno gli domandasse che cosa è la velocità , lui direbbe che cosa è relativamente alla voce , relativamente alle gambe , al pensiero ... Poi invita Lachete a dare una risposta del genere a riguardo del coraggio . Egli dice che è una sorta di forza d'animo .
Ma Socrate gli fa notare che quanto ha detto è incoerente perchè così è come se il coraggio fosse una forza illuminata dall'intelligenza . Si potrebbe forse chiamare coraggioso uno che dimostrando forza d'animo spendendo saggiamente denaro in vista di maggior profitto ? O se un medico davanti a un paziente malato di pleurite che gli chiedesse da bere e da mangiare non si lasciasse convincere e resistesse con forza d'animo alle richieste sarebbe coraggioso ? No di certo . Lachete è imbarazzato per la stoltezza che ha detto e dà ragione a Socrate. Poi interviene Nicia che dice più spavaldo che mai che il coraggio è scienza . Ma che scienza ? Chiede Socrate . Di certo non è la scienza del citaredo , nè quella del flautista . E di cosa allora ? Nicia arriva a dire che il coraggio è la scienza delle cose da temere e di quelle da osare , non solo in guerra ( perchè sarebbe troppo generico ) , ma in ogni circostanza . Lachete pensa che Nicia stia dando i numeri : il coraggio come può essere scienza ? Il medico , ad esempio , è colui che conosce i pericoli nelle malattie , il contadino è quello che conosce i pericoli connessi all'attività agricola , e tutti gli altri artigiani conoscono sia gli aspetti sicuri sia quelli pericolosi a riguardo della propria arte . Quindi la scienza del coraggio non pare esistere . Ma Nicia fa notare che se per l'ammalato è motivo maggiore di timore il vivere del morire , il medico può saperlo ? Per molti sarebbe meglio non riprendersi dalla malattia e morire : i medici possono saperlo ? Quelli che preferiscono morire temono altre cose rispetto a quelli che preferiscono vivere . Dipende dal singolo se preferisce affrontare o meno un pericolo . Socrate però fa notare che coraggio non è sinonimo di temerarietà nè di vigliaccheria : è una giusta via di mezzo , che varia a seconda dei casi . Poi Socrate riprende la definizione di Nicia : il coraggio è la scienza delle cose da temere e di quelle da osare . Il coraggio per Nicia è una scienza e , come tutte le scienze , non conosce solo i mali ed i beni futuri e presenti , ma anche i passati . Il coraggio diventerebbe così scienza di tutti i beni ed i mali di tutti i tempi : allora sarebbe la virtù intera ! Ci deve essere qualcosa che non quadra in quanto ha detto Nicia . In conclusione Lisimaco chiede a Socrate se aiuterà a rendere i giovani quanto migliori possibili . Ma Socrate dice , con la solita autodiminuzione , che non ne sarebbe degno , e è emerso anche dal dialogo : come tutti gli altri , anche lui si è trovato in difficoltà nel definire il coraggio .

30 gennaio 2008

30 GENNAIO 1948


C’è un uomo che Winston Churchill chiamava con tono sprezzante «il fachiro seminudo», ma che, in realtà, forse più di lui, ha pesato sulla storia del mondo, dando una coscienza nazionale a un grande popolo: MAHATMA GANDHI



Il profeta della non violenza




Il suo principio, «la forza della verità» (cioè l’idea che i conflitti si risolvono facendo leva sui valori comuni con l’avversario) affascinerà il mondo intero, ispirando le battaglie per i neri di Martin Luther King, la lotta all’apartheid di Nelson Mandela e il pacifismo del Dalai Lama



La sua capacità di parlare la lingua del popolo trasforma la lotta di liberazione, che diventa un movimento di massa


L’obiettivo viene raggiunto nel 1947 con l’ottenimento dell’indipendenza, ma la divisione fra India e Pakistan rappresenta per lui, predicatore dell’Unione, una pesante sconfitta



Il 30 gennaio 1948 viene assassinato a Delhi da un fanatico nazionalista indù, che lo accusa di collusione con i musulmani. Tre colpi di pistola raggiungono il minuscolo vegliardo avvolto nel dothi bianco. Prima di cadere a terra, rivolge lo sguardo all’omicida congiungendo le palme in segno di pace. Quel giorno il premier Nerhu dice: «La luce se ne è andata dalle nostre vite, il buio ha prevalso ovunque»


Di Gandhi diranno: «La vita era la sua lezione. In lui la personalità pubblica si fondeva completamente con il comportamento privato». Ma la sua eredità è quasi impossibile oggi da onorare. Gandhi, l’anti-materialista, non si riconoscerebbe nel materialismo, nel dinamismo e nella laicità dell’India rampante del Duemila.





“Sono le azioni che contano


I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere,


sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni


Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo"






alcuni sue semplici, ma sagge verità in questo video
http://www.youtube.com/watch?v=lKXjyxm8taU


Quanto dovrà aspettare ancora l Umanità per rivivere un altra Grande Anima??????